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Ciao Guido: scompare a 86 anni l’ing. Guido Roma

Ciao Guido: scompare a 86 anni l’ing. Guido Roma

Sabato 23 settembre è venuto a mancare Guido Roma, Senatore dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Salerno. La notizia in città è stata accolta con incredulità e stupore e la commozione ha rapidamente preso il sopravvento.

“Ringraziate tutti quelli che mi hanno voluto bene” sono state le Sue ultime parole prima di perdere conoscenza.

L’ing. Guido Roma era un galantuomo di altri tempi, che amava il Suo lavoro, svolto ininterrottamente per ben 58 anni, fino al penultimo giorno di vita. Era gioviale, di spirito, amava la buona compagnia e gli piaceva stare al centro dell’attenzione, ma lo faceva con garbo, senza mai superare i limiti del buon gusto, senza mai essere offensivo. La signorilità e la profonda cultura accompagnavano i Suoi discorsi e il Suo saper stare in mezzo alla gente.

Come tecnico guardava sempre oltre, aveva la rara dote di risolvere con genialità problemi tecnici a costi contenuti. Numerose le Sue opere: dalle carpenterie in ferro che hanno caratterizzato i Suoi primi anni di lavoro al progetto del Palazzetto dello Sport di Salerno, ai numerosi impianti sportivi, alla ricostruzione post sisma di gran parte dell’abitato del Comune di Valva, al risanamento conservativo di alcuni edifici nella città di Salerno, fino alla progettazione e realizzazione ai primi degli anni ’80 dei remi di canottaggio “a mannaia”, questi ultimi non brevettati.

Numerosissimi i geometri, gli ingegneri e gli architetti che in tanti anni di professione hanno “imparato il mestiere” frequentando lo studio dell’ing. Guido Roma. Egli diceva spesso che il compito di un progettista è “capire prima cosa hanno in testa i clienti, operazione titanica perché spesso nemmeno loro hanno le idee chiare, e di realizzarle al minor costo possibile. Se un progettista pensa prima alla propria parcella professionale, non ha capito niente, meglio che cambi mestiere”.

Oltre alla passione per il Suo lavoro aveva una passione smisurata per lo sport e in particolare per il canottaggio. Il figlio Fabiano lo ha definito “il compagno di barca ideale che ogni canottiere desidera avere”. Il compagno di barca ideale non è solo un atleta con il quale ci si allena, ma una persona a cui si racconta la propria vita privata, un compagno di baldoria a cui si raccontano barzellette osè o le ultime conquiste sentimentali: insomma una persona speciale con la quale si crea un legame che dura tutta la vita.
Guido Roma era una persona ecclettica della quale sentiremo molto la mancanza: difficile scrivere altro, se non “grazie Guido per quello che ci hai dato”.

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